La moda che ci piace

Lasciarsi ispirare da ciò che ci circonda.

Non è infatti vero che al mare si ha voglia di vestirti di bianco, azzurro e verde; in campagna si dà libero sfogo a scozzesi, righe e quadratini e in città si passa dal grigio/nero invernale ai colori pastello con l’arrivo della primavera?
A me con qualche eccezione, dettata da esigenze (molto rare per fortuna) e squilibri climatici (tipo sentirsi in piena estate a Febbraio), accade così.

Poi ci sono anche le giornate in cui vorrei uscire in pigiama e allora mi avvolgo nella mia sciarpa-coperta ed esco osservando ciò che mi circonda. Le persone sono da sempre la più grande ispirazione, vale per scrittori, fotografi e stilisti.

La stessa moda trae ispirazione dalla strada, non solo per me immagino.
Sarà anche per questo che molti stilisti hanno finalmente deciso di ambientare le loro sfilate per le strade di città come Milano, Parigi, Londra e New York, aprendo il sipario alla gente comune.

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In fondo la moda è libertà di espressione, desiderio di giocare e di porsi in armonia con il paesaggio circostante.
E tu come ti esprimi? Il tuo abito influenza il tuo umore o viceversa?

Nel mio armadio invernale non sono mancate forme comode e squadrate, maglioni oversize, aperti davanti e che scendono morbidi come lunghe sciarpe, pantaloni o vestiti sotto il polpaccio e cappotti lunghissimi. Pantaloni a campana, camicia con frange, salopette con gonne o cortissime o lunghissime e bretelle decisamente lunghe.
Cappelli, berrette e fasce anni ‘50 mi hanno “catapultata” nella camera della nonna che vantava una collezione da fare invidia a Brigitte Bardot.

Per quanto riguarda le scarpe uscirei sempre con zoccoli in legno scandinavi, ma non sono proprio la calzata più comoda per passeggiare per la città. Allora per dare spazio a colori e comodità scelgo le sneakers di Veja, marchio francese che utilizza materiali con un basso impatto ambientale, cotone organico che piccoli produttori brasiliani coltivano secondo principi di agro-ecologia, gomma ricavata da alberi che crescono nella foresta Amazzone, cuoio conciato con estratti vegetali come Acacia.

E quelle di Tween for peace, altro marchio francese che nasce nel 2009, dall’idea di due fratelli gemelli. La naturalezza con cui un bambino brasiliano gli regalò il suo libro di inglese in cambio di un paio di scarpe per calciare un pallone, racconta Maxime, diede loro l’idea di realizzare calzature, che avessero come valore aggiunto l’artigianalità del posto in cui questi bambini fossero nati. Comprando un paio di scarpe se ne regala un paio ad un bambino e si contribuisce a sostenere l’attività artigianale locale.

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Twins for peace supporta l’economia artigianale locale in diversi paesi del mondo

 

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Twins for Peace, cool shoes for a good project

 

 

 

Anche le borse d’inverno mi permettono di giocare con i colori. Bellissime e adatte ad ogni stagione sono quelle dii eseOese e di MochilaMilano. Progetto quest’ultimo nato un paio di anni fa dall’idea di Silvia, un’amica parmense che vive tra Milano e la Colombia, dove può contare su una equipe locale che realizza interamente a mano quello che la sua fantasia crea.

 

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